Quale metodo per un’organizzazione efficiente?

0
0



In questo articolo ci occupiamo di analizzare se esiste un metodo guida che ci possa indicare la strada per l’efficienza organizzativa, tale da ottimizzare le nostre risorse e risparmiare energia producendo di più e meglio, sempre in un’ottica cliente –centrica.

L’efficienza si può raggiungere eliminando gli sprechi, vale a dire tutti quei processi, atteggiamenti, attività, che non aggiungono alcun valore al nostro cliente.

Si potrà ben notare dallo schema, sopra riportato, che si può ottenere lo stesso risultato, impiegando una energia decisamente inferiore. Lo scarto tra l’energia E2 ed E1 rappresenta lo spreco messo in atto con processi non corretti, attività superflue o non utili, comportamenti ed atteggiamenti inadeguati, errori, ecc… .

Quindi per evitare l’inefficienza o l’efficacia, che sono sostanzialmente la stessa cosa (nello schema R2 rappresenta un risultato efficace ma non efficiente), risulta fondamentale dotarsi di un metodo e non di una disciplina, in quanto il primo è per sua natura modificabile in relazione all’obiettivo da raggiungere, pur seguendo regole stabilite (anch’esse modificabili se non sono utili allo scopo).

Il metodo guida che vi consiglio, il cui acronimo è A.P.P.A.V,, rappresenta un’ottima scelta per qualsiasi organizzazione che voglia migliorare le proprie performance in modo costante e preciso nel tempo, avendo anche la possibilità di poter misurare i progressi ed i successi ottenuti.

Adottare tale modello significa prima di tutto che le organizzazioni devono fare Analisi, acquisire dati, comprendere bene cause ed effetti di determinati eventi, in secondo luogo si procederà alla Programmazione delle azioni ed in questo caso un gruppo di lavoro, o un team è sempre preferibile alla singola persona, in quanto si genera confronto e generalmente soluzioni alternative maggiormente aderenti alle situazioni da affrontare.

Il terzo passo spesso lo si include nel secondo, ma è bene distinguerlo ed è quello della Pianificazione delle attività e soluzioni programmate, che deve essere aderente  a coloro (gruppo/interno o cliente), che ne usufruisce. Si passa poi a mettere in pratica la programmazione che diventa Azione ed in questa fase è decisiva la figura di un leader autorevole che si accerti che il suo team esegua quanto programmato e che si permetta di fare delle modifiche solo se è evidente una non corretta valutazione in fase di analisi o programmazione. A conclusione di tutto il processo si deve sempre Verificare e relazionare quanto avvenuto per constatare successi ed insuccessi, buone pratiche ed errori e quindi per riproporre o correggere processi e comportamenti.

 

 

Seguire una schema come quello appena indicato conferisce a chi lo deve adottare  una sicurezza ed una guida per raggiungere i propri scopi, certi di non aver tralasciato nulla al caso.

4 pensieri su “Quale metodo per un’organizzazione efficiente?”

  1. Non ho capito questa parte “Quindi per evitare l’inefficienza o l’efficacia, che sono sostanzialmente la stessa cosa (nello schema R2 rappresenta un risultato efficace ma non efficiente)…”

  2. l’efficienza e l’efficacia sono due cose diverse anche se il risultato è il medesimo. essere efficaci significa impiegare maggiori energie (vedi R2 – E2),quindi significa essere inefficaci rispetto allo stesso risultato R1 per il quale si è però impiegata una energia inferiore (ottimizzazione delle risorse)

Lascia un commento